I care, I feel, I learn...questo è secondo me il messaggio del seminario di oggi!
Il prof ha sviluppato diversi temi interessanti...ma forse è meglio procedere per punti, per fare un discorso più ordinato:
- la scolarizzazione, l'argomento che ha suscitato un grande dibattito nella nostra blogoclasse. Alcuni di noi pensano che la posizione del prof sia un po' eccessiva, altri sono d'accordo...e io? Bè, devo dire che sono decisamente contro la scolarizzazione: come ho già detto, posso capire la critica mossa dal prof perchè ci sono passata....so cosa vuol dire frequentare una scuola che crede di poter selezionare i suoi studenti, di plasmarli, di farne un insieme stereotipato, standardizzato...scolarizzato, appunto. Certo, sono convinta che lo studio mnemonico sia importante, così come credo nell'utilità delle lezioni frontali, degli esami...etc, ma tutto nella giusta misura! E penso che la critica del prof non sia stata capita: semplicemente non bisogna esagerare con i metodi tradizionali e aprirsi anche alla novità...insomma, forse (non vorrei fraintendere anche io!) qulla del prof era una critica, ma anche un ammonimento nei confronti delle conseguenze della scolarizzazione portata all'eccesso!
- i libri. Questo è stato un passaggio marginale, ma fondamentale. Io non sono contraria alla tecnologia, anzi credo che sia una grande opportunità, ma essa non è affatto incompatibile con i libri. I due possono, anzi devono convivere e integrarsi!
-I care. Il fulcro del seminario, di cui io avevo già parlato in un precedente post sottolineando l'importanza della sensibilità nella professione medica. Un medico deve sempre agire all'insegna del verbo inglese "care", aprirsi ad ogni opportunità e soprattutto non dimenticare mai l'umanità. L'insegnamento dei ragazzi del progetto "M'illumino d'immenso" è importantissimo e non si può certo riassumere in poche righe, ma certo deve far riflettere! I care, I feel...e infine, guardandomi attorno, I learn...
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Credo che il senso della lezione non fosse molto quello di distruggere un modello di scuola che bene o male ci tocca oramai da anni, ma quello di seminare un seme dentro di noi che un giorno germoglierà. Non penso che tra le persone che erano in sala verrà fuori un uomo politico in grado di cambiare il sistema scolastico italiano un giorno, ma anche se fosse, di certo quella persona avrà assimilato una cosa: la passione per ciò che si fa ed in cui si crede. Suppongo che per laurearsi e lavorare uno debba studiare e dare gli esami così come sono pensati oggi, giusto o sbagliato che sia, ma con uno stato d'animo diverso, più partecipe a livello di motivazione e di interesse personale. Questo penso sia stato uno dei sensi possibili della lezione di mercoledì
RispondiEliminaCiao
Pat