lunedì, aprile 27, 2009

Ricordi...nella nebbia...

Non recidere, forbice, quel volto, 
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.

Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.
(E. Montale)

Ecco qui, in pochi versi, la fragilità della memoria...chi non ha mai temuto di perdere un ricordo, di dimenticare un momento felice o, appunto, un volto, un sorriso? Vi è mai capitato di sforzarvi per imprimere nella vostra mente una scena, per poterla avere sempre davanti agli occhi? Avete mai avvertito un senso di smarrimento, accorgendovi che un ricordo sta diventando nebbia, come se fosse un'immagine sfocata di cui non riuscite più a disegnare il contorno?
Sono sensazioni diffuse, inquietudini comuni a tanti, che Montale mette a nudo qui, con semplici, toccanti parole...

martedì, aprile 21, 2009

Gli italiani che sbagliano e fanno le vittime

Vi segnalo questo articolo di Beppe Severgnini, che ho trovato sul sito del Corriere della Sera...leggete e ditemi un po'cosa ne pensate...

Gli italiani che sbagliano e fanno le vittime: studenti che copiano, evasione fiscale, appalti poco trasparenti e il razzismo degli stadi

Oggi parliamo di plagio accademico, cori contro Balotelli, professionisti ingordi e cemento (male) armato. I fili italiani sono sottili e tenaci: trovarli è possibile, tagliarli troppo faticoso. Cominciano dalle università. A differenza di quelle inglesi o francesi, sono sprovviste di software di rilevamento del plagio. Secondo la società Six Degrés, che ha condotto una ricerca su 2.000 atenei e istituti, il 50% delle tesi contengono più del 5% di similitudini da Internet. Traduzione: metà degli studenti copia. Alle superiori, l'84% delle tesine dell'ultimo anno sono del tutto o in parte copiate. Voi direte: segreto di Pulcinella. D'accordo: ma il plagio è vietato, talvolta è reato. In molti Paesi, Usa in testa, l'azione è giudicata grave e disonorevole. Uno studente sorpreso a copiare è punito severamente, talvolta espulso. Forse perché al liceo ho peccato, non mi sento d'essere troppo severo. Ai tempi, però, si trattava di una soffiata o una sbirciata. Oggi si copia su scala industriale. Perché fare una ricerca se si può fare copia-incolla da Wikipedia? Alla stessa conclusione, devo dire, arrivano anche valenti colleghi — e sedici anni non li hanno più da un pezzo.

All'università le colpe sono più gravi, e non nuove. Anche prima del Web le facoltà erano consapevoli della compravendita delle tesi: il ragazzotto ricco e pigro acquistava dal bravo studente, desideroso di guadagnare. Gli studi professionali d'Italia sono pieni di questi campioni (hanno appena alzato gli occhi dal giornale/ schermo, sperando che nessuno li abbia visti arrossire). Tranquilli: niente prediche, in Italia sono fiato sprecato. Dico solo che esiste una regola (acquistare la tesi è vietato), da tutti ignorata.

Lo stesso meccanismo opera in altri campi. L'evasione fiscale, in cui intere categorie sguazzano, guadagnando 200 e dichiarando 30 (se dicessi quali scatterebbe l'indignazione piagnucolosa, e magari la querela). Gli appalti pubblici, dove si viene pagati per fare qualcosa, e si fa molto meno, in molto tempo, con materiali molto scadenti (poi arriva il terremoto, e salta fuori l'inghippo). Un amico mi ha spiegato perché i contratti di pulizia e manutenzione con enti pubblici sono tanto ambiti: ci si fa pagare il massimo e si spende il minimo, riducendo il numero di interventi e ingaggiando extracomunitari in nero. Tanto, chi controlla? E Balotelli? dirà chi ha letto fin qui sperando in una bella polemica Inter-Juve. Be', gli gridano «Negro di merda!» in tutti gli stadi d'Italia. A casa mia questo si chiama razzismo, e del peggiore. Invece, una volta ancora, si tende a far finta di niente, a far passare un reato per un vezzo, una schifezza per un'indelicatezza. Dite un po', fratelli d'Italia: voi vi sentite orgogliosi? Io non tanto.

Beppe Severgnini
21 aprile 2009

sabato, aprile 18, 2009

Scopri quanto sei pigro!

Continuando a giocare con il sito medal.org suggerito da l prof, ho potuto constatare il mio grado di pigrizia....abbastanza elevato, purtroppo!! Sicuramente non degno di un futuro medico che, in quanto tale, dovrebbe conoscere l'importanza dell'attività fisica!
Volete sapere quanto siete pigri?? Ecco qua...

The FIT (Frequency, Intensity, Time) Index of Kasari can be used to evaluate a person's level of physical activity.

Parameter

Finding

Points

frequency

>= 6 times per week

5

3 - 5 times per week

4

1 - 2 times per week

3

a few times per month

2

less than one time per month

1

intensity

high intensity activities that result in sustained heavy breathing and perspiration (high impact aerobics, running, speed swimming, distance cycling, etc.)

5

moderately high aerobic activities and intermittent sports activities that result in sustained heavy breathing and perspiration (step aerobics, stairstepping, speed walking, tennis, racquetball, squash)

4

moderate aerobic activities (normal bike riding, jogging, low impact aerobics)

3

low to moderate aerobic and sports activities (recreational volleyball, moderate speed walking)

2

light aerobic exercise (normal walking, golfing)

1

time

> 30 minutes

4

20 - 30 minutes

3

10 - 20 minutes

2

<>

1

FIT index =

= (points for frequency) * (points for intensity) * (points for time)

Interpretation:

• minimum score: 1 (although I would imaging a person who never worked out could have a score of 0)

• maximum score: 100

• The higher the score the more physically active the person.

Limitations:

• Most serious athletes would max out the score. The score seems most useful for a person with low to moderate activity levels.

martedì, aprile 14, 2009

Correzioni...

Vi sarete accorti che il post precedente è incompleto...scusate, ma il mio pc fa le bizze e si è rifiutato di pubblicare la tabella che integrava il testo! Non mi resta che dirvi: se vi interessa....andate a cercarla!!! Grazie...

Medal ... mataematica medica

E anche oggi ho fatto una nuova scoperta! Questo sito che il prof ci ha segnalato è davvero interessante! Ho provato a divertirmi un po' ed ho fatto delle scoperte molto carine...
Innanzitutto esiste una scala "Glasgow" per la valutazione dello stato di coma di un paziente (confesso...sono ignorante, non lo sapevo!), quindi, inserendo alcuni dati a caso, l'ho sperimentata: se il soggetto non parla, apre gli occhi soltanto in seguito a stimoli dolorosi, non dà risposte verbali di alcun tipo ed è capace di movimenti molto limitati, allora rientra nel livello 7 della scala, classificato come "intermediate level of injury".
Utilizzando invece lo strumento di ricerca che appare al centro della pagina iniziale e digitando "birth", ho scoperto come si determina la condizione di un bambino nato prematuramente (ho tolto qualcosa, altrimenti vi annoio!).
A premature infant may be classifed based on weight and gestational age at birth.

Measures:

(1) absolute birthweight

(2) weeks gestation

domenica, aprile 12, 2009

Tempo di Pasqua ... tempo di uova

Oggi si festeggia la Pasqua … e di solito si mangiano un sacco di uova di cioccolato!!! Ma vi siete mai chiesti perché? Come mai nel periodo pasquale siamo sempre sommersi da uova, in tutte le forme e i colori?

Chiaramente l’uovo ha un significato simbolico, anche se ormai oggi ha acquistato un valore quasi esclusivamente consumistico e, quindi, nessuno se ne ricorda più … Nella tradizione, cristiana ma non solo, è simbolo di vita: il pulcino che, con fatica, buca il guscio, è l’immagine del momento della nascita, ma anche della rinascita. Ecco perché l’uovo è diventato l’emblema della Pasqua, giorno in cui Cristo rinasce alla vita, risorgendo dopo la morte in croce. Ma l’uovo è un elemento fondamentale della simbologia anche in altre culture e tradizioni. Nell’Induismo, per esempio, la divinità Brama fuoriesce da un uovo cosmogonico, dalle cui metà si originano poi cielo e terra; nell’Antico Egitto, dall’uovo cosmico nasceva Ra, il Dio Sole, mentre nell’alchimia è l’origine del fiore bianco (argento), rosso (oro) e azzurro (saggezza). Spesso poi sono state ritrovate uova sotto le fondamenta delle case, dove erano state poste per proteggerle da influssi negativi.

Infine, non bisogna dimenticare che l’uovo rappresenta per l’uomo un elemento nutritivo importantissimo e questo probabilmente ha influenzato il ruolo che esso riveste ora nella simbologia. Garantisce un significativo apporto proteico ed è ricco di vitamine e Sali minerali. L’uovo di cioccolata, poi ha anche una buona dose di calorie … ma questo è un altro discorso … E a Pasqua non se può certo fare a meno!!

Buona Pasqua a tutti …

mercoledì, aprile 08, 2009

CopyRIGHT o LIMIT?

Conoscevo il problema legato al copyright e ai diritti d'autore, ma certo non pensavo che la situazione fosse così grave!!! Se le cose stanno davvero come emerge dal fumetto che il prof ci ha segnalato, allora bisogna proprio riflettere...
E' chiaro, la questione fondamentale è questa: il copyright è un'opportunità o un limite?
Io propendo per la seconda risposta! Forse la situazione presentata dal fumetto è eccessiva, ma certo fa capire chiaramente che queste leggi non fanno altro che danneggiare ciò che vorrebbero tutelare, perchè impedisce o comunque scoraggia l'accesso ad un'opera, di qualunque genere essa sia! Insomma, credo che quell'equilibrio, citato nel fumetto, tra protezione e opportunità non esista, dal momento che l'unico modo per favorire la creatività e la produzione artistica o di altro genere è quello di consentirne la diffusione; tutti devono poter accedere ad un prodotto, per usufruirne, per valorizzarlo ed eventualmente per migliorarlo!
E chi l'ha creato, magari con fatica, cosa ne ricava? Bè, se si tratta di un prodotto di qualità, il suo successo ripagherà ampiamente ogni sforzo! Ma se è invece inaccessibile a causa di queste forme di "tutela", allora rimarrà per sempre sconosciuto, nessuno potrà mai goderne...che vantaggio ci sarebbe?
Insomma, secondo me il copyright è indice di una mentalità chiusa ed egoista...offrire le nostre produzioni al mondo non vuol dire privarci di qualcosa, ma arricchirci di tutto ciò che l'altro ci può dare! E' meglio scrivere un libro e tenerlo chiuso in un armadio o farlo leggere al maggior numero possibile di persone e migliorarlo grazie al contibuto che tutti possono offrire?
Ditemi voi...

sabato, aprile 04, 2009

Pubmed: La dislessia

La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento, che si manifesta con difficoltà nella decodifica di un testo scritto; in parole povere, il soggetto legge in modo molto incerto, perchè fatica a legare i suoni e le sillabe, confonde alcune lettere o le inverte. Il mio interesse per la dislessia si spiega in diversi modi. Innanzitutto mia mamma è un'insegnante elementare e ho potuto osservare che i casi di dislessia sono in aumento, soprattutto perchè, in passato, c'era scarsa conoscenza di questo disturbo che oggi, invece, è diagnosticato facilmente. La dislessia è molto diffusa nei paesi anglosassoni, perchè nella lingua Inglese, ma non solo, non c'è corrispondenza tra grafema e fonema, come ho potuto constatare io stessa nel corso dei miei studi. Infine, un libro di Roald Dahl, "Il vicario, cari voi" ha contribuito ad attirare la mia attenzione. Ecco perchè ho utilizzato pubmed per avere informazioni!
Guardate un po' cosa ho trovato....
Motor sequence learning and developmental dyslexia.
Beyond the reading-related deficits typical of developmental dyslexia (DD), recent evidence suggests that individuals afflicted with this condition also show difficulties in motor sequence learning. To date, however, little is known with respect to the characteristics of the learning impairments, nor to the neural correlates associated with this type of procedural deficit in DD patients.
Impaired serial visual search in children with developmental dyslexia.
In order to test the hypothesis of attentional deficits in dyslexia, we investigated the performance of children with developmental dyslexia on a number of visual search tasks. When tested with conjunction tasks for orientation and form using complex, letter-like material, dyslexic children showed an increased number of errors accompanied by faster reaction times in comparison to control children matched to the dyslexics on age, gender, and intelligence. On conjunction tasks for orientation and color, dyslexic children were also less accurate, but showed slower reaction times than the age-matched control children. These differences between the two groups decreased with increasing age. In contrast to these differences, the performance of dyslexic children in feature search tasks was similar to that of control children. These results suggest that children with developmental dyslexia present selective deficits in complex serial visual search tasks, implying impairment in goal-directed, sustained visual attention.
The effect of word length and other sublexical, lexical, and semantic variables on developmental reading deficits.
BACKGROUND: Previous studies indicated the role of word length in transparent orthographies. However, several factors that may interact with word length were not controlled for. METHODS: Seventeen impaired and 34 skilled sixth-grade readers were presented words of different lengths, matched for initial phoneme, bigram frequency, word frequency, age of acquisition, and imageability. Participants were asked to read aloud, as quickly and as accurately as possible. Reaction times at the onset of pronunciation and mispronunciations were recorded. RESULTS: Impaired readers' reaction times indicated a marked effect of word length; in skilled readers, there was no length effect for short words but, rather, a monotonic increase from 6-letter words on. Regression analyses confirmed the role of word length and indicated the influence of word frequency (similar in impaired and skilled readers). No other variables predicted reading latencies. CONCLUSIONS: Word length differentially influenced word recognition in impaired versus skilled readers, irrespective of the action of (potentially interfering) sublexical, lexical, and semantic variables. It is proposed that the locus of the length effect is at a perceptual level of analysis. The independent influence of word frequency on the reading performance of both groups of participants indicates the sparing of lexical activation in impaired readers.