venerdì, maggio 01, 2009

1 maggio

Im düstern Auge keine Thräne,
Sie sitzen am Webstuhl und fletschen die Zähne:
Deutschland, wir weben Dein Leichentuch,
Wir weben hinein den dreifachen Fluch –
Wir weben, wir weben!

Ein Fluch dem Gotte, zu dem wir gebeten
In Winterskälte und Hungersnöthen;
Wir haben vergebens gehofft und geharrt,
Er hat uns geäfft und gefoppt und genarrt –
Wir weben, wir weben!

Ein Fluch dem König, dem König der Reichen,
Den unser Elend nicht konnte erweichen,
Der den letzten Groschen von uns erpreßt,
Und uns wie Hunde erschießen läßt -
Wir weben, wir weben!

Ein Fluch dem falschen Vaterlande,
Wo nur gedeihen Schmach und Schande,
Wo jede Blume früh geknickt,
Wo Fäulniß und Moder den Wurm erquickt –
Wir weben, wir weben!
Das Schiffchen fliegt, der Webstuhl kracht, Wir weben emsig Tag und Nacht –
Altdeutschland, wir weben Dein Leichentuch,
Wir weben hinein den dreifachen Fluch,
Wir weben, wir weben!
Non una lacrima nelle tenebre dei loro occhi,
Ma digrignano i denti e stanno al telaio
“Tessiamo, Germania, il tuo sudario,
Tessiamo la triplice maledizione,
tessiamo, tessiamo!

Una maledizione per Dio (la Chiesa)che noi preghiamo
nei freddi inverni e nelle carestie,
Inutilmente abbiamo sperato ed aspettato:
Egli ci ha schernito, deriso, ingannato,
tessiamo, tessiamo!

Una maledizione per il re, il re dei ricchi,
che la nostra miseria non ha impietosito
Egli ci ha richiesto perfino le ultime monete,
e ci ha fatto sparare come cani.
tessiamo, tessiamo!

Una maledizione per la falsa patria,
dove prosperano la corruzione e la vergogna, dove ogni fiore è presto spezzato,
dove il marciume e la muffa nutrono i vermi
tessiamo, tessiamo!

Vola la spola ed il telaio scricchiola,
Noi tessiamo affannosi e notte e giorno:
Tessiamo, vecchia Germania, il tuo sudario
Tessiamo la triplice maledizione,
tessiamo, tessiamo!

Con questo testo di Heine vorrei ricordare tutti coloro che oggi, 1 Maggio e festa dei lavoratori, non possono festeggiare perchè sfruttati e costretti a lavorare in condizione non degni di un essere umano. Il ritornello "wir weben, wir weben" sottolinea la fatica che questi tessitori devono sopportare, lavorando senza tregua notte e giorno, senza però rinunciare a lottare contro l'ingiustizia, qui rappresentata dal potere politico e religioso. E io mi unisco a loro sperando che questa poesia possa essere ancora oggi un grido di protesta contro lo sfruttamento...affinchè tutti possano festeggiare, un giorno, il 1 Maggio..

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