martedì, giugno 02, 2009
Tempo di bilanci..
In questi giorni di studio, i miei pensieri si rincorrono e spesso sfrecciano oltre i limiti del tempo, diventano sogni e fantasie e così mi vedo, tra qualche anno, studentessa affaticata, specializzanda entusiasta, medico affermato...altre volte, invece, la mia mente torna indietro, rivede l'indecisione dell'estate passata e non può che chiedersi se la scelta fatta sia quella giusta...
L'anno che è trascorso è stato sicuramente meraviglioso, unico, un'esperienza diversa in una città nuova, un salto nel buio guidato solo dalla mia determinazione e da tante speranze, ma quante di queste si sono avverate? Sicuramente non tutte, ma alcune sì e ho la sensazione che continuare la strada intrapresa sia il modo migliore per far sì che se ne realizzino altre!
Insomma, se questo è un bilancio, per me è positivo e se così è, il merito è anche vostro, di tutti coloro che mi hanno sostenuto, guidato e aiutato! Mi auguro che anche per voi questo bilancio sia altrettanto buono, spero di avervi dato qualcosa e di aver contribuito a rendere migliore il vostro "primo anno"!
Intanto, grazie a tutti!!
domenica, maggio 17, 2009
Parentesi Romantica....
sudden from Heaven like a weeping cloud
that fosters tha droop headed flowers all,
and hides the green hill in an April shroud,
then glut thy sorrow on a morning rose..."
(J. Keats, Ode on melancholy)
Poche parole sussurrate da Keats ci offrono un semplice rimedio alla malinconia:
di fronte alla tristezza che ci assale, volgiamo lo sguardo ad una rosa e plachiamo così il nostro dolore...solo godendo della bellezza del mondo saremo in grado di accettare la malinconia, che il poeta, soprattutto in altri versi del componimento, ci invita a valorizzare: la malinconia non è solo una lacrima che scorre sul viso, una nube che offusca lo sguardo, è anche il desiderio di guardare avanti, è uno stato d'animo che ci insegna ad apprezzare i momenti di gioia e di serenità, per quanto brevi e fuggenti possano essere....
martedì, maggio 05, 2009
Oggi, 5 Maggio....
"La sera di quel 5 maggio, coloro che erano destinati a partire, ricevuto un ordine aspettato tanto, quale da solo quale con qualche amico, come se andassero a diporto, così consigliati per non dar nell'occhio alla polizia, cominciarono a uscir da Genova per la Porta Pila, sulla via del Bisagno. [...]
Bixio aveva ordinato che per la sera del 5 maggio tra le nove e le dieci, una quarantina d'uomini si raccogliessero in silenzio su quella nave, e stessero ad aspettare la sua venuta e i suoi ordini. Gli uomini erano parte marinai fedeli, parte volontari ma del fiore." (G. C. Abba)
"Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà." (A. Manzoni)
Il primo testo è tratto da " Storia dei mille", scritto da Abba nel 1904 per rievocare l''impresa di coloro che, guidati da Garibaldi, partirono proprio la sera del 5 Maggio per la loro impresa. Il secondo testo, assai più famoso, esprime invece l'ammirazione del grande Manzoni per Napoleone, che il 5 Maggio 1821 si era spento, in solitudine, sull'isola di Sant'Elena.
Insomma, in un giorno che tanto ha dato alla storia, mi sembrava doveroso ricordare queste straordinarie personalità...
venerdì, maggio 01, 2009
1 maggio
Sie sitzen am Webstuhl und fletschen die Zähne:
Deutschland, wir weben Dein Leichentuch,
Wir weben hinein den dreifachen Fluch –
Wir weben, wir weben!
Ein Fluch dem Gotte, zu dem wir gebeten
In Winterskälte und Hungersnöthen;
Wir haben vergebens gehofft und geharrt,
Er hat uns geäfft und gefoppt und genarrt –
Wir weben, wir weben!
Ein Fluch dem König, dem König der Reichen,
Den unser Elend nicht konnte erweichen,
Der den letzten Groschen von uns erpreßt,
Und uns wie Hunde erschießen läßt -
Wir weben, wir weben!
Ein Fluch dem falschen Vaterlande,
Wo nur gedeihen Schmach und Schande,
Wo jede Blume früh geknickt,
Wo Fäulniß und Moder den Wurm erquickt –
Wir weben, wir weben!
Das Schiffchen fliegt, der Webstuhl kracht, Wir weben emsig Tag und Nacht –
Altdeutschland, wir weben Dein Leichentuch,
Wir weben hinein den dreifachen Fluch,
Wir weben, wir weben!
Non una lacrima nelle tenebre dei loro occhi,
Ma digrignano i denti e stanno al telaio
“Tessiamo, Germania, il tuo sudario,
Tessiamo la triplice maledizione,
tessiamo, tessiamo!
Una maledizione per Dio (la Chiesa)che noi preghiamo
nei freddi inverni e nelle carestie,
Inutilmente abbiamo sperato ed aspettato:
Egli ci ha schernito, deriso, ingannato,
tessiamo, tessiamo!
Una maledizione per il re, il re dei ricchi,
che la nostra miseria non ha impietosito
Egli ci ha richiesto perfino le ultime monete,
e ci ha fatto sparare come cani.
tessiamo, tessiamo!
Una maledizione per la falsa patria,
dove prosperano la corruzione e la vergogna, dove ogni fiore è presto spezzato,
dove il marciume e la muffa nutrono i vermi
tessiamo, tessiamo!
Vola la spola ed il telaio scricchiola,
Noi tessiamo affannosi e notte e giorno:
Tessiamo, vecchia Germania, il tuo sudario
Tessiamo la triplice maledizione,
tessiamo, tessiamo!
Con questo testo di Heine vorrei ricordare tutti coloro che oggi, 1 Maggio e festa dei lavoratori, non possono festeggiare perchè sfruttati e costretti a lavorare in condizione non degni di un essere umano. Il ritornello "wir weben, wir weben" sottolinea la fatica che questi tessitori devono sopportare, lavorando senza tregua notte e giorno, senza però rinunciare a lottare contro l'ingiustizia, qui rappresentata dal potere politico e religioso. E io mi unisco a loro sperando che questa poesia possa essere ancora oggi un grido di protesta contro lo sfruttamento...affinchè tutti possano festeggiare, un giorno, il 1 Maggio..
lunedì, aprile 27, 2009
Ricordi...nella nebbia...
Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.
Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.
(E. Montale)
Sono sensazioni diffuse, inquietudini comuni a tanti, che Montale mette a nudo qui, con semplici, toccanti parole...
martedì, aprile 21, 2009
Gli italiani che sbagliano e fanno le vittime
Vi segnalo questo articolo di Beppe Severgnini, che ho trovato sul sito del Corriere della Sera...leggete e ditemi un po'cosa ne pensate...
Gli italiani che sbagliano e fanno le vittime: studenti che copiano, evasione fiscale, appalti poco trasparenti e il razzismo degli stadi
Oggi parliamo di plagio accademico, cori contro Balotelli, professionisti ingordi e cemento (male) armato. I fili italiani sono sottili e tenaci: trovarli è possibile, tagliarli troppo faticoso. Cominciano dalle università. A differenza di quelle inglesi o francesi, sono sprovviste di software di rilevamento del plagio. Secondo la società Six Degrés, che ha condotto una ricerca su 2.000 atenei e istituti, il 50% delle tesi contengono più del 5% di similitudini da Internet. Traduzione: metà degli studenti copia. Alle superiori, l'84% delle tesine dell'ultimo anno sono del tutto o in parte copiate. Voi direte: segreto di Pulcinella. D'accordo: ma il plagio è vietato, talvolta è reato. In molti Paesi, Usa in testa, l'azione è giudicata grave e disonorevole. Uno studente sorpreso a copiare è punito severamente, talvolta espulso. Forse perché al liceo ho peccato, non mi sento d'essere troppo severo. Ai tempi, però, si trattava di una soffiata o una sbirciata. Oggi si copia su scala industriale. Perché fare una ricerca se si può fare copia-incolla da Wikipedia? Alla stessa conclusione, devo dire, arrivano anche valenti colleghi — e sedici anni non li hanno più da un pezzo.
All'università le colpe sono più gravi, e non nuove. Anche prima del Web le facoltà erano consapevoli della compravendita delle tesi: il ragazzotto ricco e pigro acquistava dal bravo studente, desideroso di guadagnare. Gli studi professionali d'Italia sono pieni di questi campioni (hanno appena alzato gli occhi dal giornale/ schermo, sperando che nessuno li abbia visti arrossire). Tranquilli: niente prediche, in Italia sono fiato sprecato. Dico solo che esiste una regola (acquistare la tesi è vietato), da tutti ignorata.
Lo stesso meccanismo opera in altri campi. L'evasione fiscale, in cui intere categorie sguazzano, guadagnando 200 e dichiarando 30 (se dicessi quali scatterebbe l'indignazione piagnucolosa, e magari la querela). Gli appalti pubblici, dove si viene pagati per fare qualcosa, e si fa molto meno, in molto tempo, con materiali molto scadenti (poi arriva il terremoto, e salta fuori l'inghippo). Un amico mi ha spiegato perché i contratti di pulizia e manutenzione con enti pubblici sono tanto ambiti: ci si fa pagare il massimo e si spende il minimo, riducendo il numero di interventi e ingaggiando extracomunitari in nero. Tanto, chi controlla? E Balotelli? dirà chi ha letto fin qui sperando in una bella polemica Inter-Juve. Be', gli gridano «Negro di merda!» in tutti gli stadi d'Italia. A casa mia questo si chiama razzismo, e del peggiore. Invece, una volta ancora, si tende a far finta di niente, a far passare un reato per un vezzo, una schifezza per un'indelicatezza. Dite un po', fratelli d'Italia: voi vi sentite orgogliosi? Io non tanto.
Beppe Severgnini
21 aprile 2009
sabato, aprile 18, 2009
Scopri quanto sei pigro!
Volete sapere quanto siete pigri?? Ecco qua...
The FIT (Frequency, Intensity, Time) Index of Kasari can be used to evaluate a person's level of physical activity.
Parameter | Finding | Points |
frequency | >= 6 times per week | 5 |
| 3 - 5 times per week | 4 |
| 1 - 2 times per week | 3 |
| a few times per month | 2 |
| less than one time per month | 1 |
intensity | high intensity activities that result in sustained heavy breathing and perspiration (high impact aerobics, running, speed swimming, distance cycling, etc.) | 5 |
| moderately high aerobic activities and intermittent sports activities that result in sustained heavy breathing and perspiration (step aerobics, stairstepping, speed walking, tennis, racquetball, squash) | 4 |
| moderate aerobic activities (normal bike riding, jogging, low impact aerobics) | 3 |
| low to moderate aerobic and sports activities (recreational volleyball, moderate speed walking) | 2 |
| light aerobic exercise (normal walking, golfing) | 1 |
time | > 30 minutes | 4 |
| 20 - 30 minutes | 3 |
| 10 - 20 minutes | 2 |
| <> | 1 |
FIT index =
= (points for frequency) * (points for intensity) * (points for time)
Interpretation:
• minimum score: 1 (although I would imaging a person who never worked out could have a score of 0)
• maximum score: 100
• The higher the score the more physically active the person.
Limitations:
• Most serious athletes would max out the score. The score seems most useful for a person with low to moderate activity levels.
martedì, aprile 14, 2009
Correzioni...
Medal ... mataematica medica
Innanzitutto esiste una scala "Glasgow" per la valutazione dello stato di coma di un paziente (confesso...sono ignorante, non lo sapevo!), quindi, inserendo alcuni dati a caso, l'ho sperimentata: se il soggetto non parla, apre gli occhi soltanto in seguito a stimoli dolorosi, non dà risposte verbali di alcun tipo ed è capace di movimenti molto limitati, allora rientra nel livello 7 della scala, classificato come "intermediate level of injury".
Utilizzando invece lo strumento di ricerca che appare al centro della pagina iniziale e digitando "birth", ho scoperto come si determina la condizione di un bambino nato prematuramente (ho tolto qualcosa, altrimenti vi annoio!).
A premature infant may be classifed based on weight and gestational age at birth.
Measures:
(1) absolute birthweight
(2) weeks gestation
domenica, aprile 12, 2009
Tempo di Pasqua ... tempo di uova
Oggi si festeggia la Pasqua … e di solito si mangiano un sacco di uova di cioccolato!!! Ma vi siete mai chiesti perché? Come mai nel periodo pasquale siamo sempre sommersi da uova, in tutte le forme e i colori?
Chiaramente l’uovo ha un significato simbolico, anche se ormai oggi ha acquistato un valore quasi esclusivamente consumistico e, quindi, nessuno se ne ricorda più … Nella tradizione, cristiana ma non solo, è simbolo di vita: il pulcino che, con fatica, buca il guscio, è l’immagine del momento della nascita, ma anche della rinascita. Ecco perché l’uovo è diventato l’emblema della Pasqua, giorno in cui Cristo rinasce alla vita, risorgendo dopo la morte in croce. Ma l’uovo è un elemento fondamentale della simbologia anche in altre culture e tradizioni. Nell’Induismo, per esempio, la divinità Brama fuoriesce da un uovo cosmogonico, dalle cui metà si originano poi cielo e terra; nell’Antico Egitto, dall’uovo cosmico nasceva Ra, il Dio Sole, mentre nell’alchimia è l’origine del fiore bianco (argento), rosso (oro) e azzurro (saggezza). Spesso poi sono state ritrovate uova sotto le fondamenta delle case, dove erano state poste per proteggerle da influssi negativi.
Infine, non bisogna dimenticare che l’uovo rappresenta per l’uomo un elemento nutritivo importantissimo e questo probabilmente ha influenzato il ruolo che esso riveste ora nella simbologia. Garantisce un significativo apporto proteico ed è ricco di vitamine e Sali minerali. L’uovo di cioccolata, poi ha anche una buona dose di calorie … ma questo è un altro discorso … E a Pasqua non se può certo fare a meno!!
Buona Pasqua a tutti …
mercoledì, aprile 08, 2009
CopyRIGHT o LIMIT?
E' chiaro, la questione fondamentale è questa: il copyright è un'opportunità o un limite?
Io propendo per la seconda risposta! Forse la situazione presentata dal fumetto è eccessiva, ma certo fa capire chiaramente che queste leggi non fanno altro che danneggiare ciò che vorrebbero tutelare, perchè impedisce o comunque scoraggia l'accesso ad un'opera, di qualunque genere essa sia! Insomma, credo che quell'equilibrio, citato nel fumetto, tra protezione e opportunità non esista, dal momento che l'unico modo per favorire la creatività e la produzione artistica o di altro genere è quello di consentirne la diffusione; tutti devono poter accedere ad un prodotto, per usufruirne, per valorizzarlo ed eventualmente per migliorarlo!
E chi l'ha creato, magari con fatica, cosa ne ricava? Bè, se si tratta di un prodotto di qualità, il suo successo ripagherà ampiamente ogni sforzo! Ma se è invece inaccessibile a causa di queste forme di "tutela", allora rimarrà per sempre sconosciuto, nessuno potrà mai goderne...che vantaggio ci sarebbe?
Insomma, secondo me il copyright è indice di una mentalità chiusa ed egoista...offrire le nostre produzioni al mondo non vuol dire privarci di qualcosa, ma arricchirci di tutto ciò che l'altro ci può dare! E' meglio scrivere un libro e tenerlo chiuso in un armadio o farlo leggere al maggior numero possibile di persone e migliorarlo grazie al contibuto che tutti possono offrire?
Ditemi voi...
sabato, aprile 04, 2009
Pubmed: La dislessia
Guardate un po' cosa ho trovato....
Motor sequence learning and developmental dyslexia.
Beyond the reading-related deficits typical of developmental dyslexia (DD), recent evidence suggests that individuals afflicted with this condition also show difficulties in motor sequence learning. To date, however, little is known with respect to the characteristics of the learning impairments, nor to the neural correlates associated with this type of procedural deficit in DD patients.
Impaired serial visual search in children with developmental dyslexia.
In order to test the hypothesis of attentional deficits in dyslexia, we investigated the performance of children with developmental dyslexia on a number of visual search tasks. When tested with conjunction tasks for orientation and form using complex, letter-like material, dyslexic children showed an increased number of errors accompanied by faster reaction times in comparison to control children matched to the dyslexics on age, gender, and intelligence. On conjunction tasks for orientation and color, dyslexic children were also less accurate, but showed slower reaction times than the age-matched control children. These differences between the two groups decreased with increasing age. In contrast to these differences, the performance of dyslexic children in feature search tasks was similar to that of control children. These results suggest that children with developmental dyslexia present selective deficits in complex serial visual search tasks, implying impairment in goal-directed, sustained visual attention.
The effect of word length and other sublexical, lexical, and semantic variables on developmental reading deficits.
BACKGROUND: Previous studies indicated the role of word length in transparent orthographies. However, several factors that may interact with word length were not controlled for. METHODS: Seventeen impaired and 34 skilled sixth-grade readers were presented words of different lengths, matched for initial phoneme, bigram frequency, word frequency, age of acquisition, and imageability. Participants were asked to read aloud, as quickly and as accurately as possible. Reaction times at the onset of pronunciation and mispronunciations were recorded. RESULTS: Impaired readers' reaction times indicated a marked effect of word length; in skilled readers, there was no length effect for short words but, rather, a monotonic increase from 6-letter words on. Regression analyses confirmed the role of word length and indicated the influence of word frequency (similar in impaired and skilled readers). No other variables predicted reading latencies. CONCLUSIONS: Word length differentially influenced word recognition in impaired versus skilled readers, irrespective of the action of (potentially interfering) sublexical, lexical, and semantic variables. It is proposed that the locus of the length effect is at a perceptual level of analysis. The independent influence of word frequency on the reading performance of both groups of participants indicates the sparing of lexical activation in impaired readers.
martedì, marzo 31, 2009
I care, I feel, I learn...
Il prof ha sviluppato diversi temi interessanti...ma forse è meglio procedere per punti, per fare un discorso più ordinato:
- la scolarizzazione, l'argomento che ha suscitato un grande dibattito nella nostra blogoclasse. Alcuni di noi pensano che la posizione del prof sia un po' eccessiva, altri sono d'accordo...e io? Bè, devo dire che sono decisamente contro la scolarizzazione: come ho già detto, posso capire la critica mossa dal prof perchè ci sono passata....so cosa vuol dire frequentare una scuola che crede di poter selezionare i suoi studenti, di plasmarli, di farne un insieme stereotipato, standardizzato...scolarizzato, appunto. Certo, sono convinta che lo studio mnemonico sia importante, così come credo nell'utilità delle lezioni frontali, degli esami...etc, ma tutto nella giusta misura! E penso che la critica del prof non sia stata capita: semplicemente non bisogna esagerare con i metodi tradizionali e aprirsi anche alla novità...insomma, forse (non vorrei fraintendere anche io!) qulla del prof era una critica, ma anche un ammonimento nei confronti delle conseguenze della scolarizzazione portata all'eccesso!
- i libri. Questo è stato un passaggio marginale, ma fondamentale. Io non sono contraria alla tecnologia, anzi credo che sia una grande opportunità, ma essa non è affatto incompatibile con i libri. I due possono, anzi devono convivere e integrarsi!
-I care. Il fulcro del seminario, di cui io avevo già parlato in un precedente post sottolineando l'importanza della sensibilità nella professione medica. Un medico deve sempre agire all'insegna del verbo inglese "care", aprirsi ad ogni opportunità e soprattutto non dimenticare mai l'umanità. L'insegnamento dei ragazzi del progetto "M'illumino d'immenso" è importantissimo e non si può certo riassumere in poche righe, ma certo deve far riflettere! I care, I feel...e infine, guardandomi attorno, I learn...
lunedì, marzo 30, 2009
Grass...
Pile the bodies high at Austerlitz and Waterloo,
shovel them under and let me work
I am the grass; I cover all.
And pile them high at Gettysburg
and pile them high at Ypres and Verdun.
Shovel them under and let me work.
Two years, ten years, and passsengers ask the conductor:
What place is this?
Where are we now?
I am the grass.
Let me work.
C. Sandburg
[Impilate i corpi ad Austerlitz e Waterloo/seppeliteli e lasciatemi lavorare/io sono l'erba; io copro tutto/e impilateli a Gettysburg/e impilateli a Ypres e Verdun/seppelliteli e lasciatemi lavorare./due anni, dieci anni e i passeggeri chiedono al conducente:/che posto è questo?/dove siamo adesso?/Io sono l'erba./Lasciatemi lavorare.]
This poem was written by Sandburg, in order to invite his readers to mourn the millions of soldiers who sacrificed their lives in wars. I want to do the same, asking you to reflect upon recent wars and all the young people who are forced to take part to battles: nobody knows them, they don't have a grave and they will be soon covered by grass...
venerdì, marzo 27, 2009
A tutti i pendolari...
Partivo sempre in mattine
nebbiose (con vaporose
e lunghe locomotive nere),
e mi mettevo a sedere
-nel fumo della stazione-
d'angolo, in un vagone.
Partivo nell'ora albina
e umida, quando la brina
copriva ancora i binari
a lutto, e straordinari
suonavano gli ululati
degli altri treni, bagnati.
Partivo senza capire
dove mai andassi a finire.
Avevo nel capo nebbia;
nel cuore verde una Trebbia.
Il tempo era di prima
che avesssi conosciuto Rina.
G. Caproni
Il testo è autobiografico, non solo per il riferimento alla moglie del poeta, ma per il racconto dell'esperienza da lui realmente vissuta nei viaggi compiuti in treno, avvolto dalla nebbia delle matinate invernali. Secondo me, l'autore è davvero abile nel rappresentare, anzi oserei dire nel dipingere questo quadretto, così noto a che si trova a dover viaggiare in treno attraverso le valli nebbiose del nord.
mercoledì, marzo 25, 2009
The Lamb, The Tiger
Little Lamb who made thee
Dost thou know who made thee
Gave thee life & bid thee feed.
By the stream & o'er the mead;
Gave thee clothing of delight,
Softest clothing wooly bright;
Gave thee such a tender voice,
Making all the vales rejoice:
Little Lamb who made thee
Dost thou know who made thee
Little Lamb I'll tell thee,
Little Lamb I'll tell thee:
He is called by thy name,
For he calls himself a Lamb:He is meek & he is mild,
He became a little child:
I a child & thou a lamb,
We are called by his name.
Little Lamb God bless thee.
Little Lamb God bless thee.
THE TIGER
In the forests of the night:
What immortal hand or eye,
Could frame thy fearful symmetry?
In what distant deeps or skies.
Burnt the fire of thine eyes!
On what wings dare he aspire!
What the hand, dare sieze the fire?
And what shoulder, & what art,
Could twist the sinews of thy heart?
And when thy heart began to beat,
What dread hand? & what dread feet?
What the hammer? what the chain,
In what furnace was thy brain?
What the anvil? what dread grasp,
Dare its deadly terrors clasp!
And water'd heaven with their tears:
Did he smile his work to see?
Did he who made the Lamb make thee?
Tyger, Tyger burning bright,
In the forests of the night:
What immortal hand or eye,
Dare frame thy fearful symmetry?
W. Blake, Songs of innocence & Songs of experience
Le due poesie furono pubblicate insieme, una accanto all'altra, per accostare la mitezza e la dolcezza dell'agnello alla potenza e alla ferocia della tigre. Qui Bene e Male si incontrano e si confrontano e il poeta sembra interrogarsi sulla loro esistenza: è possibile che colui che ha creato l'agnello, emblema di innocenza e candore, abbia poi creato anche la tigre? Come possono coesistere? non sembra vero, ma dietro la bellezza e l'eleganza della tigre si cela la violenza...
La poesia di Blake è tutta qui, nel dualismo continuo tra Bene e Male...
Nuove idee, nuovi obiettivi...
Chiaramente vorrei sapere cosa ne pensate, se i testi vi piacciono, se siete d'accordo con i contenuti e soprattutto vi invito ad aggiungere tutte le informazioni che ritenete opportune su un autore, un movimento, etc...
Grazie in anticipo per la collaborazione!
lunedì, marzo 23, 2009
Coltivare le connessioni. Apprendere in rete...
Non ho studiato informatica e non penso che sia necessario: la rete si esplora, si scopre clic dopo clic, per tentativi, guidati dall’istinto e dalla curiosità. Come il prof sottolinea, milioni di persone usufruiscono della rete, perché è estremamente semplice e pratico, non c’è bisogno di prerequisiti e il divertimento sta proprio nello sperimentare tutto ciò che Internet può offrire. L’unico elemento necessario è l’entusiasmo, la voglia di scoprire un mondo vastissimo, anche se le sue potenzialità rappresentano al tempo stesso un’opportunità e un motivo di inquietudine. Ciò che è sterminato ci spaventa, perché non siamo in grado di controllarlo, ma non tutto nella vita si può dominare, dovremmo imparare a “buttarci”, nonostante i possibili rischi. E’ così che sto affrontando l’esperienza del blog: provo e riprovo, sbaglio e intanto cresco, perché imparo da sola, ragionando, con fatica ma anche divertimento, grazie alla curiosità e alla voglia di fare qualcosa di nuovo.
Questo è il vero apprendimento e la rete è uno straordinario strumento che ci consente di “imparare ad imparare”, semplicemente perché non la si può studiare! Inoltre, ci offre un aiuto indispensabile, gli altri. La rete consente, cioè, di condividere esperienze e conoscenze, informazioni e scoperte e fa sì che i progressi di uno siano i progressi di tutti.
venerdì, marzo 20, 2009
Autovalutazione!
Innanzitutto credo di aver trattato temi abbastanza interessanti e di essermi rivolta a tutti indistintamente e non a gruppi limitati di persone, scrivendo in modo semplice e traducendo quando necessario; inoltre ho voluto sottolineare i progressi che ho fatto in quest'ultimo seppur breve periodo, per cui questi voti si riferiscono anche alla mia capacità di usare la rete come mezzo di comunicazione ed esplorazione, capacità che prima certo non avevo! Insomma, mi sono premiata, perchè in fondo tutto questo ha comportato per me uno sforzo! Ciò non toglie che io abbia ancora tanta strada da fare...ma qui ho bisogno del vostro aiuto!! Commentate i miei post, fatemi sapere cosa ne pensate, se vi sembrano stimolanti, divertenti, interessanti....
Sono soddisfatta del lavoro che ho svolto finora, ma ho voglia di crescere, migliorare e so che voi tutti avete tanto da insegnarmi...cosa aspettate?
giovedì, marzo 19, 2009
Auguri Papà!
Il mio, poverino, tifa Juve...ma per il resto è un gran papà!! E meno male che c'è lui...altrimenti chi mi porterebbe a vedere le partite? Chi mi prenoterebbe i biglietti del treno? Chi mi riempirebbe la casa di presepi? No, dai scherzo...
Grazie davvero papà! E auguri, di cuore...
delicious...or better wonderful!
P.s. Scusate...delicious mi ha messo voglia di inglese...in fondo, per una che ha fatto il linguistico, un post in inglese è doveroso...
lunedì, marzo 16, 2009
un po' di poesia...
"...on voit sur la branche au mois de mai la rose
En sa belle jeunesse, en sa première fleur
Rendre le ciel jaloux de sa vive couleur,
Quand l'Aube de ses pleurs au point de jour l'arrose;
La Grace dans sa feuille, et l'Amour se repose
Embaumant les jardins et les arbres d'odeur..."
Ecco, io penso che nei momenti no spesso sia sufficiente guardarsi intorno: un fiore sbocciato, il sole che splende o la luna che si staglia nel cielo....e subito l'umore migliora...
sabato, marzo 14, 2009
EPPURE SOFFIA (1977 - Pierangelo Bertoli)
E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
uccelli che volano a stento malati di morte
il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
il falso progresso ha voluto provare una bomba
poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva
invece le porta la morte perché è radioattivaEppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglieUn giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario
e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
così copriranno di fango persino i pianeti
vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
i crimini contro la vita li chiamano erroriEppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelliEppure il vento soffia ancora!!
Oggi, in una splendida giornata di sole, passeggiando nel parco, ripensavo a queste parole... Viviamo un tempo di violenza, rapimenti, guerre spesso dimenticate, l'ambiente in cui abitiamo è continuamente minacciato, deturpato, maltrattato...
Eppure il vento soffia ancora...ed è un soffio di speranza...
giovedì, marzo 12, 2009
Tra scienza e coscienza...
"...rien ne te soit inconnu...
...que je voie un abime de sciences, que tu deviens homme et te fait grand!Mais...science sans conscience n'est que ruine de l'âme!"
F. Rabelais, Pantagruel, 1532
"Niente rimanga per te sconosciuto...che io possa ammirare un abisso di scienza, che tu possa diventare un grande uomo! Ma la scienza, senza la coscienza, non è che la rovina dell'anima!"
Con queste parole, Gargantua, buffo personaggio creato da Rabelais, si rivolge al figlio, per indirizzarlo nel percorso di formazione che ha appena intrapreso. Dopo averlo invitato ad approfondire tutte le discipline allora conosciute, senza tralasciare nulla, gli ricorda, che la cultura e la scienza, per quanto vaste, sono inutili o addirittura dannose se possedute senza coscienza. Queste parole, per quanto datate, mi sono tornate alla mente oggi, dopo un pomeriggio dedicato all'anatomia e all'istologia. Nella medicina moderna esiste ancora la coscienza? O è stata sommersa dalla scienza? Il medico si ricorda che il paziente è prima di tutto uomo o lo vede soltanto come una malattia, un organo malfunzionante, un insieme di cellule e tessuti?
In questo campo più che mai la scienza senza coscienza è dannosa: il medico che dimentica l'umanità, la solidarietà, la gentilezza, il sorriso non aiuta il paziente nel processo di guarigione, ma lo ostacola; il medico che agisce guidato dalla logica del denaro o del successo o spinto da un ingiustificato senso di superiorità si allontana dal paziente ed è quindi impossibile che possa svolgere correttamente il suo ruolo. L'anatomia, così come l'istologia, è una disciplina di base, necessaria, ma è fondamentale che noi, in quanto futuri medici, ci avviciniamo alla scienza e ce ne impossessiamo guidati sempre dalla coscienza!
martedì, marzo 10, 2009
Appello di solidarietà!! Donate...
E' un appello, che rivolgo a tutti voi che seguite il mio blog: ancora non siete molti, ma per ora mi accontento, anche perchè siete prevalentemente compagni di università e quindi, come futuri medici, sono sicura che potrete comprendere il mio invito!
Voglio parlarvi dell'Avis, Associazione Volontari Italiani Sangue, di cui da qualche anno ormai faccio parte. Si tratta di un'associazione che riunisce tutti coloro che donano sangue, mettendolo a disposizione di che ne ha bisogno per un trapianto, una trasfusione, la cura di una grave malattia. Io da tempo sono tra questi e svolgo anche attività di volontariato come membro del personale paramedico: in veste di donatrice e di volontaria, quindi, vi rivolgo questo appello: L'AVIS HA BISOGNO DI VOI!!!
Le donazioni di sangue, già da alcuni mesi, sono in calo, ma le richieste da parte degli ospedali non accennano a diminuire, per cui ho deciso di sfruttare un mezzo potente come la rete per estendere al maggior numero di persone possibile il mio invito a diventare donatori! E' molto semplice, è sufficiente un prelievo di sangue per scoprire se siete idonei, donare non è affatto dannoso per la salute, anzi offre la possibilià di controllarla periodicamente con esami approfonditi! La cosa più importante, però, è il gesto che si compie: donare è un atto d'amore, di solidarietà e generosità verso persone che si trovano in difficoltà e quindi ci fa stare bene! E' bello sapere di aver forse salvato una vita, di aver reso possibile un trapianto o di aver aiutato persone affette da gravi malattie.
Se non vi è possibile donare, potete aiutare l'Avis con il volontariato o anche semplicemente facendo conoscere questa associazione a parenti amici, spiegando loro quanto sia importante donare e invitandoli a farlo!
Credetemi, mai come in questo caso donare è ricevere: fatelo per il prossimo, ma anche per voi...è brutto pensarlo, ma nessuno di noi può affermare con certezza che non avrà mai bisogno di sangue! Correte all'Avis e diventate donatori, scegliete di fare un gesto di solidarietà e non ve ne pentirete!!
Grazie, di cuore...da parte di tutti coloro che godranno della vostra generosità ma, non conscendovi, non potranno ringraziarvi!
lunedì, marzo 09, 2009
Sperimentare, esplorare, apprendere...
Ma in fondo io credo che imparare significhi proprio questo, scoprire il nuovo poco alla volta, imbattersi negli ostacoli e sforzarsi di superarli, indagarel 'ignoto e mettersi in gioco...
Insomma, il mio blog mi sta insegnando un modo nuovo di apprendere, forse il più vero ed efficace, quello di "sbattere la testa" contro i problemi, piccoli o grossi che siano, e di tirare fuori il meglio di sè cercando di risolverli! E' facile leggere il libretto delle istruzioni ed eseguirle, ma è più stimolante, divertente ed entusiasmante scriverle da soli!! Così la difficoltà diventa un'opportunità per migliorarsi e scoprire che, forse, abbiamo più talento di quello che pensavamo di avere! Insomma...dagli ostacoli arriva una botta di autostima! Provare per credere...
sabato, marzo 07, 2009
Un po' di me..
mi chiamo Giulia (e se non l'avevate capito, cominciamo male...), ho 19 anni e studio Medicina...a Firenze! Ecco il primo punto critico: io sono nata a Torre Maina, un piccolo paesino, molto carino tra l'altro, sulle colline vicino a Maranello...sì, il paese della Ferrari, tanto lo so che lo conoscete solo per quello! Ho fatto il Liceo Classico ad indirizzo linguistico e dopo aver passato anni a sparlottare inglese, francese e tedesco in quel di Maranello ho pensato bene di cambiare aria! Ed ora eccomi qui: città nuova, nuova casa, nuovi amici...insomma, mentre questo blog muove i suoi primi passi nel mondo della rete, io imparo a muovermi nel capoluogo toscano! Sperando di non cadere troppe volte...
Ecco qualche accenno su di me...per oggi può bastare! Più avanti forse vi racconterò qualcos'altro...intanto perchè non continuate voi?
Tu che stai leggendo questo post magari mi conosci, quindi perchè non mi aiuti a presentarmi al mondo della rete? Mi incuriosisce sapere cosa pensano gli altri di me...è un po' come uscire da se stessi e guardarsi con occhi diversi! E c'è così tanto da scoprire...
Finalmente mi faccio vedere...o forse era meglio evitare!
L'ultima arrivata in casa eGiulia è la mia foto, quel facciotto che vedete lì in basso...sì, sono proprio io...spero di non aver deluso le vostre aspettative!
Qulcuno potrebbe obiettare che non si vede un bel niente...e in effetti è vero, ma è voluto!E i motivi sono ben due..Innanzitutto io non sono per niente fotogenica! Insomma, non è colpa mia se la strumentazione fotografica, nonostante la tecnologia che imperversa, non è ancora in grado di riprodurre degnamente la mia bellezza! L'altro motivo è più serio...come potete notare, c'è un ampio spazio vuoto (non fate caso al cassonetto sul fondo...è un intruso!) ed è riservato proprio a voi, perchè, come ho già detto, vorrei costruire questo blog non da sola ma insieme a tutti voi, quindi era giusto riservarvi uno spazio! Per ora è nero (o quasi) perchè ancora non avete nome, né volto, ma spero che presto sarete in tanti a commentare i miei post! Non lasciatemi da sola, dai...
giovedì, marzo 05, 2009
eGiulia
cosa significa? E' un invito rivolto a coloro che, leggendo queste pagine, avranno voglia di partecipare, collaborare e condividere con me i loro pensieri...questo è il blog di tutti voi....eGiulia! Non è SOLO mio, ma è ANCHE mio...Io sono soltanto un'attrice, questo è il palcoscenico...vi attendo numerosi per realizzare un bellissimo spettacolo!!
mercoledì, marzo 04, 2009
Pronti...via!!!
Vi presento il mio blog...l'ho creato per esigenze universitarie, ma vorrei che diventasse anche un'occasione per sperimentare, crescere, conoscere, parlare, giocare...tutto questo grazie alla rete! Vorrei poter viaggiare in rete, muovermi tra Maranello e Firenze, tra casa e l'università, lo studio e il tempo libero...
...vi va di collaborare?